Costume e Società

Uranio impoverito: per che cosa viene usato e quali sono i rischi per gli addetti

Presente in natura con un’elevata densità, l’uranio è un metallo pesante dalle peculiari caratteristiche chimiche. Generalmente usato per produrre energia o nelle centrali nucleari, per rispondere a diverse esigenze di altro utilizzo, può essere arricchito oppure impoverito. Nel nostro report ci interessiamo in particolare dell‘uranio impoverito, del suo uso e di quali sono i rischi per gli addetti ai lavori.

Nonostante quindi i numerosi piani di sicurezza obbligatori sui cantieri di lavoro ci sono moltissimi operatori a rischio per il contatto con sostanze tossiche e/o cancerogene.

Utilizzo dell’uranio impoverito

Metallo pesante conosciuto da sempre, può essere rilevato in minime quantità nell’ambiente, sia nel suolo e nell’aria ma anche nel cibo e nell’acqua. L’industria nucleare lo utilizza come combustibile ma, prima di essere impiegato nei reattori delle centrali, è sottoposto a un processo specifico. Tramite alcune serie di passaggi, una delle sue componenti viene aumentata in maniera artificiale, andando a modificare la percentuale presente. Con tale procedimento si realizza uranio arricchito.

L’uranio impoverito, quindi, è il prodotto di scarto, derivato dalla produzione dell’uranio arricchito. Ha una componente di 235U sensibilmente inferiore rispetto al metallo pesante presente in natura. Viene utilizzato prettamente nell’industria bellica, per la produzione di bombe e proiettili.

Il proiettile di uranio impoverito, in particolare, durante la sua esplosione, sprigiona la temperatura adatta per ridurre il bersaglio, la bomba oppure il proiettile, in pulviscolo minuto di particelle o molecole. Tali particelle infinitesimali, nel momento in cui vengono a contatto con il freddo, tendono a condensarsi e galleggiare nell’aria, per poi cadere per terra, infiltrandosi anche nel suolo.

I rischi per chi è a contatto con l’uranio impoverito

Facilmente inalabili dal sistema respiratorio umano, queste particelle, entrano agilmente nei polmoni, dove si insediano provocando malattie molto gravi. Riescono a muoversi anche nel sangue, andando a depositarsi in altri organi.

Purtroppo sono stati moltissimi i militari impiegati in azioni di pace durante la guerra dei Balcani a risultare contagiati. Delle loro storie si è saputo tutto a distanza di anni, quando gli effetti disastrosi dell’uranio impoverito si sono manifestati in tumori mortali.

È a seguito di molte testimonianze che si è giunti a capire quali sono i rischi reali di coloro che hanno (loro malgrado) maneggiato materiale costruito con uranio impoverito. Le vittime da uranio impoverito sono purtroppo moltissime. La tutela degli addetti ai lavori del settore militare e civile che lavorano con materiale potenzialmente tossico possono chiedere tutela agli avvocati del team di gestione crediti pubblici e troveranno dei veri esperti di questo settore.

Dove altro troviamo l’uranio impoverito

Anche le particelle cadute nel terreno sono fonte di gravi danno per l’organismo. Purtroppo molto spesso assistiamo a contaminazione di falde acquifere con uranio impoverito, per cui l’acqua potabile potrebbe contenere minuscole particelle del metallo.

Allo stesso modo, alcune coltivazioni di ortaggi, frutta o verdure, potrebbero contaminarsi a causa di uranio nel suolo. In caso di inalazione o ingestione di cibo o acqua con uranio impoverito, l’organismo risulta contaminato. Nel corpo umano avviene, pertanto, un accumulo del metallo in alcuni organi. Questi, chiamati organi bersaglio, sono soggetti a gravi patologie.

A subire forti danni, generalmente, sono i reni che manifestano infiammazioni di entità elevata, prima tra tutte la tanto pericolosa nefrite. Il motivo è presto spiegato: l’uranio è un metallo pesante altamente tossico e, una volta assorbito nei fluidi corporei, i suoi effetti sono deleteri.

A tal proposito, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è espressa indicando in trenta micro-grammi al litro i valori limite previsti per la concentrazione dell’uranio nell’acqua potabile.

Disclaimer

Questi testi hanno scopo divulgativo, non vanno intesi come indicazione di diagnosi e cura di stati patologici e non vogliono sostituirsi in alcun modo al parere del Medico.