L’idea di creare un Parco Avventura per gli appassionati di sport e amanti della natura è senza dubbio affascinante.
Come tutte le iniziative imprenditoriali, però, è necessario riflettere in modo serio su quelli che sono gli oneri e le responsabilità.
È fondamentale, come vedremo di seguito, valutare la fattibilità del progetto attraverso uno studio dettagliato, la redazione di un business plan e la valutazione delle condizioni necessarie per la realizzazione, inclusi i potenziali rischi.
Cos’è un Parco Avventura?
Per Parco Avventura si intende un’area situata all’interno di un contesto boschivo naturale, progettata con percorsi acrobatici sospesi a diverse altitudini.
Questi percorsi, collegati da corde, cavi d’acciaio, ponti tibetani e altri elementi, sono ancorati ad alberi maestosi, pali di legno o parete rocciose, conferendo al parco un’identità unica.
L’obiettivo principale della creazione di un Parco Avventura è di offrire a chi ama gli sport di montagna di testare le proprie abilità in modo divertente e sicuro.
Ma chi può essere interessato all’apertura di un parco di questo tipo? Gli enti pubblici, interessati a valorizzare il proprio patrimonio ambientale, le organizzazioni con finalità formative e gli investitori privati orientati verso progetti ecocompatibili.
La creazione di un Parco Avventura, nella maggior parte dei casi, può causare un aumento significativo del flusso di turisti, portando benefici al tessuto economico locale.
Aspetti fondamentali per aprire un Parco Avventura
Vediamo adesso quali sono i principali step utili all’apertura di un Parco Avventura. Trattandosi di un processo lungo e complicato, consigliamo di rivolgersi a dei professionisti del settore, chiedendo consulenza al seguente sito: https://www.italianaparchi.it/it/.
La prima fase, e spesso decisiva per il successo dell’attività, è la scelta della location che può essere privata o demaniale (in questo caso va chiesta la concessione per procedere).
Un sito ottimale dovrebbe essere pianeggiante o leggermente inclinato con almeno una trentina di alberi ad alto fusto, o pali artificiali in legno, e abbastanza spazio da destinare agli ospiti al di là dei percorsi acrobatici.
Altri elementi da considerare per la scelta del luogo sono l’umidità, il rischio di alluvione e di valanghe.
È fondamentale, inoltre, creare le condizioni ottimali per attirare i visitatori e rendere la loro esperienza il più confortevole e agevole. Non può esserci un Parco Avventura senza un parcheggio, una biglietteria e un’area relax per permettere ai visitatori di mangiare e riposarsi tra un percorso e l’altro.
Dopo aver definito gli spazi per le attività e i servizi, è necessario ispezionare la salute degli alberi ai quali saranno ancorati i supporti dei percorsi, coinvolgendo esperti del settore come agronomi o dottori forestali.
Questa verifica, da effettuare con cadenza annuale, assicura la stabilità e la sicurezza dei percorsi nel tempo in modo da evitare potenziali rischi per la salute degli alberi e di chi utilizza le attrazioni.
Aprire un Parco Avventura: burocrazie a costi
Dal punto di vista burocratico, nel momento in cui si sceglie di avviare un Parco Avventura, si deve essere in possesso di:
- assicurazione RTC (Responsabilità Civile verso Terzi), che copre i danni elencati in questo articolo;
- licenza TULPS (Testo Unico di Pubblica Sicurezza) rilasciata dal Comune di appartenenza dopo ispezione della commissione di Vigilanza sui luoghi di spettacolo;
- certificazione EN 15567 che, in quanto prova della realizzazione sicura dell’impianto, protegge l’imprenditore da responsabilità penali e civili nei confronti degli utenti.
Ma quanto costa creare un Parco Avventura? I costi sono strettamente legati alla tipologia e alla dimensione del progetto.
Le spese di ispezione del terreno, progettazione, montaggio e acquisto delle attrezzature, insieme agli equipaggiamenti per i clienti, al personale e alle formalità burocratiche, delineano un investimento che si aggira intorno ai 70.000 euro.