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Marchio e brevetto: definizioni, caratteristiche e differenze

Nonostante si tratti di due concetti ben distinti, può capitare di fare confusione riguardo la definizione di marchio e brevetto. In questo articolo faremo chiarezza sul significato di marchio e brevetto, sottolineando le differenze essenziali che esistono tra loro.

Cos’è il marchio? Stando alla definizione dell’enciclopedia Treccani, il marchio è il diritto esclusivo sull’impiego di un segno (il marchio, appunto) in rapporto a un prodotto o un servizio. Al titolare di questo diritto spetta il compito di registrare il proprio marchio.

Ben diverso il concetto di brevetto. Con questo termine, infatti, si indica il diritto esclusivo concesso a protezione di una specifica invenzione o procedura. La funzione del brevetto, quindi, non è quella di proteggere un segno (marchio), ma di preservare gli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo sostenuti da chi ha registrato il brevetto.

Grazie al brevetto, inoltre, è possibile acquisire ulteriori risorse economiche da destinare a nuove ricerche e invenzioni.

Dopo aver visto le definizioni generiche di marchio e brevetto (da cui emergono già le prime differenze), entriamo nello specifico e osserviamo quali sono le loro caratteristiche specifiche.

Le caratteristiche del marchio

Il marchio è il segno che identifica un prodotto o un servizio fornito da un’impresa e che, allo stesso tempo, lo contraddistingue da quelli appartenenti ad altri imprenditori. Il marchio, infatti, è strettamente legato al mondo dell’imprenditoria ed è uno dei pilastri dei diritti di proprietà intellettuale.

Il marchio può essere:

  • distintivo, quando comunica l’origine imprenditoriale del prodotto/servizio;
  • comunicativo, tutte le attività dell’impresa sono caratterizzate dallo stesso marchio;
  • qualitativo, il marchio punta a evidenziare qualità specifiche del prodotto/servizio;
  • d’investimento, lo scopo è di aumentare la reputazione dell’impresa e dell’imprenditore;
  • pubblicitario, per attrarre consumatori verso prodotti^servizi specifici.

Quali caratteristiche deve necessariamente avere un marchio? Un marchio è legittimo quando è nuovo, lecito e si distingue da quelli già esistenti.

Queste tre caratteristiche sono fondamentali per evitare il rischio di contraffazione a cui, purtroppo, sono esposti molti imprenditori italiani.

Se vuoi conoscere gli strumenti giuridici che permettono la difesa del proprio marchio vedi questo articolo di approfondimento.

Le caratteristiche del brevetto

Il brevetto, come accennato precedentemente, viene concesso quando c’è una nuova invenzione industriale. Una volta registrato, il brevetto permette all’inventore di trarne profitto per 20 anni, al termine dei quali scadrà il diritto di utilizzo esclusivo dell’invenzione.

Essere titolari di un brevetto comporta notevoli vantaggi, tra cui:

  • la possibilità di concludere accordi commerciali, permettendo l’ingresso di nuove aziende sul mercato;
  • cessione dell’uso a terzi in cambio di denaro (concessione di licenza d’uso);
  • acquisizione di nuovi fondi per continuare l’attività di ricerca.

Anche il brevetto, così come il marchio, deve avere determinate caratteristiche per poter essere concesso.

Il brevetto, infatti, deve essere il risultato di idee innovative che possono trovare un’applicazione industriale. In poche parole, deve trattarsi di un prodotto o servizio non ancora esistente che possa rientrare nel processo industriale.

Dai brevetti sono escluse alcune invenzioni o intuizioni relative a teorie scientifiche, metodi matematici e programmi per computer che sono ovviamente protetti dal diritto d’autore.