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Time lapse nei cantieri e salvaguardia della privacy

Le riprese in time lapse si rivelano particolarmente utili per mostrare l’avanzamento dei lavori in cantiere. Girare video in time lapse è una scelta vincente, a maggior ragione in questa fase di ripresa postemergenza, sotto ogni aspetto, in quanto permette di tenere sotto controllo mesi – se non anni – di lavoro e di rassicurare i clienti finali, ovvero coloro che hanno acquistato gli immobili, e gli investitori che hanno creduto nel progetto.

Riprendere un cantiere a ciclo continuo per mesi non significa trascurare il diritto alla riservatezza di chi su quel cantiere ci lavora. Time lapse e privacy, infatti, viaggiano di pari passo: le riprese della costruzione di edifici o grandi opere non devono includere immagini che possano ledere la riservatezza dei lavoratori. Allo stesso modo, è possibile mettere in piedi un sistema di videosorveglianza, ma a determinate condizioni ed entro certi limiti.

Riprese in time lapse in cantiere e intelligenza artificiale

Per realizzare un video in time lapse in ambito edile senza violare la privacy delle persone che lavorano sul cantiere si può ricorrere all’intelligenza artificiale. I sistemi di ripresa più recenti, infatti, possono contare su software o plug-in dotati di algoritmi in grado di individuare, isolare e oscurare volti, corpi e targhe. In altre parole, si tratta di sistemi che possono essere programmati e impostati prima dell’inizio delle riprese per riconoscere e mascherare dati sensibili.

Ma l’intelligenza artificiale non è l’unico mezzo per ottenere un time lapse a prova di privacy: anche nel caso non si disponga della più recente tecnologia di ripresa, è sufficiente procedere al girato in accordo con le norme a tutela dei lavoratori.

Le norme a tutela dei lavoratori e il time lapse

Nello Statuto dei Lavoratori, all’articolo 4 della legge 300/1970, viene esplicitamente vietato l’utilizzo di impianti audiovisivi finalizzati al controllo dei dipendenti. Un divieto che è stato ribadito anche nel successivo decreto sulla privacy (D. Lgs 196/2003).

Tuttavia, in un secondo momento, il sopracitato articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori è stato modificato per integrare alcune eccezioni in materia di strumenti informatici e tecnologici. Il nuovo procedimento normativo ammette l’uso di telecamere per soddisfare esigenze produttive o organizzative, per assicurare la sicurezza dei lavoratori e per tutelare il patrimonio ambientale.

Appare evidente come l’utilizzo di un sistema di ripresa per la produzione di un video in time lapse non sia finalizzato al controllo delle maestranze che lavorano sul cantiere, ma abbia piuttosto uno scopo di carattere promozionale.

La normativa vigente consente dunque l’installazione di un sistema di ripresa sui cantieri per girare un time lapse dei lavori; ovviamente dopo averne segnalato e concordato la presenza con i sindacati o con l’Ispettorato del Lavoro.

A tal proposito, l’Ispettorato del Lavoro, in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con la circolare numero 5 del 19 Febbraio 2018, ha indicato delle linee guida in materia di impianti audiovisivi e di monitoraggio a distanza dell’attività produttiva. La circolare in questione sostiene e rafforza l’idea che l’uso dei sistemi di ripresa debba essere incoraggiato laddove soddisfi particolari esigenze produttive e organizzative e nel caso in cui sia funzionale alla tutela della sicurezza sul lavoro e alla salvaguardia del patrimonio aziendale.

Protezione dei dati personali

In alternativa, se le suddette norme non fossero ritenute abbastanza cautelative, si può fare riferimento alla legge del Garante per la protezione dei dati personali, redatta l’8 Aprile del 2010. Al punto 4.5 viene esplicitamente ammesso “l’utilizzo di web cam o camera online a scopi promozionali-turistici o pubblicitari” a patto che avvenga “con modalità che rendano non identificabili i soggetti ripresi”.

In un video in time lapse i fotogrammi, gestiti con un valore di frame blending molto elevato per rendere i movimenti fluidi, scorrono talmente veloci da impedire il riconoscimento di qualsiasi dettaglio diverso dalla costruzione dell’edificio o del macchinario industriale.