Nato nel 2009, non è classificato come moneta classica, piuttosto è un mezzo di scambio, una criptovaluta, il cui tasso di cambio non segue le classiche logiche finanziarie, ma si fonda sul rapporto domanda e offerta. Ecco quella che da molti è definita la “moneta” del futuro.
Come si struttura
Essendo un valore digitale, non ha un’identificazione materiale e il suo valore è molto variabile: infatti se la si volesse ad esempio valorizzare in euro possiamo notare come ad inizio 2017 un bitcoin corrispondeva a circa 777 euro e già a fine anno a circa 14.475 euro.
Questo perché non possiede una struttura centrale, come una Banca, e quindi nessuno può controllarne il valore. Esiste un database distribuito nella rete che tiene traccia delle transazioni ed usa un sistema crittografato per generare nuova moneta o attribuire la proprietà del bitcoin una volta che è stato scambiato.
Ha una struttura peer-to-peer che rende impossibile bloccare un qualsiasi trasferimento o eventuale sequestro.
Infatti chi utilizza il bitcoin ha una chiave privata (cha ha valore di una firma) e autorizza la transazione in questo nodo di rete dove si viene a conoscenza di questa movimentazione che viene validata e analizzata che non sia già stata utilizzata in altre operazioni.
La febbre da Bitcoin
L’avvento di questa criptovaluta e la sua funzionalità e valore, hanno provocato numerose reazioni, sia nel campo economico abituato al concetto tradizionale di moneta, sia tra la gente comune che intravede in questo sistema delle nuove possibilità.
Molti infatti hanno provato e tentano di “ricercare” le criptovalute attraverso la cosiddetta attività di mining, che comunque richiede degli hardware appropriati con elevata potenza di calcolo, per validare il calcolo della movimentazione e generare nuovi blocchi di bitcoin, ricevendo su ciò delle ricompense.
Ma in generale il bitcoin viene acquistato online su delle piattaforme di trading e poiché sono ritenuti legali, possono essere utilizzati per fare acquisti naturalmente se la controparte li accetta.
Ormai sempre più realtà stanno cavalcando l’onda del bitcoin, come Microsoft, Expedia, siti e-commerce, diverse catene di negozi; anche se aumentando il volume degli acquisti, viene rallentata la catena dei blocchi che registra la transazione e valida lo scambio, comportando maggiore tempo e costo.
È un sistema per certi aspetti semplice, ma ancora nuovo e del quale non si ha una conoscenza ben approfondita e pertanto per avere consigli utili su acquisti ed investimenti in bitcoin clicca qui, così da capire le potenzialità di questa nuova “moneta”.
Il futuro del Bitcoin
Molti economisti l’hanno definito come una grande bolla che presto esploderà lasciando delle situazioni di povertà.
Ma si possono delineare degli sviluppi futuri visto il modo in cui è strutturato:
- Salvaguardare il risparmio, essendo assente una banca centrale e tassi d’inflazione;
- Divenire uno strumento di scambio: già lo si usa, ma ancora poche realtà hanno aderito;
- Potrebbe dissolversi, per le pressioni delle banche centrali che trovano difficile trasformarlo in denaro riconosciuto ufficialmente, oltre che potrebbe essere sostituito da nuove forme più evolute.