La gastronomia è oramai riconosciuta in tutto e per tutto come uno dei principali tratti distintivi della cultura di un paese: essa infatti deriva dall’insieme dei cambiamenti socio-culturali e storici di una nazione ed è fortemente influenzata dalla sua posizione geogafica.
Si arriva dunque a parlare di antropologia alimentare per riferirsi a tutti quegli studi storico-culturali che si concentrano sulle abitudini alimentari di un popolo nel corso dei secoli con l’intento di risalire ai suoi usi e costumi.
Avrebbe davvero poco significato affrontare la cultura culinaria di un paese senza raffrontarla al suo pregresso storico: perderebbe di significato.
L’identità gastronomica di un paese nasce non solo dalla disponibilità di un determinato alimento in una determinata area geografica, ma anche dagli scambi interculturali avvenuti nel corso delle migrazioni di alcuni popoli e dai conflitti sociali affrontati nel corso dei secoli.
In luce di questa visione è dunque facile comprendere l’estrema importanza delle realtà enogastronomiche delle diverse nazioni, il ruolo centrale del cibo nell’evoluzione della cultura dei popoli e l’importanza delle traduzioni gastronomiche nell’attuale clima di condivisione globale.
L’identità culturale di un paese ed il turismo enogastronomico
In luce di quanto appena visto, si può facilmente capire come l’identità culturale di un paese dipenda in maniera imprescindibile anche dall’evoluzione della cucina nei secoli.
Se in passato dunque la tendenza era quella di separare l’ambito culturale da quello gastronomico, negli ultimi anni si è vista un’interessante inversione di tendenza per cui la cucina è entrata a far parte a tutti gli effetti delle attrazioni culturali di un paese, dando cosí vita al cosiddetto turismo enogastronomico, il quale promuove la conservazione e la valorizzazione dei terreni coltivati sia dal punto di vista qualitativo, sia dal punto di vista estetico, in un ottica turistica che permetta al visitatore di associare le degustazioni dei prodotti tipici al territorio che lo circonda.
Il turista enogastronomico è dunque in cerca di un’esperienza profonda, inclusiva e consapevole per la quale è disposto a percorrere anche distanze maggiori rispetto al passato.
L’esperienza non si limita alla semplice conoscenza del prodotto, ma si estende alla conoscenza delle risorse, del territorio e della sua storia.
Si tratta di un ottimo modo per uscire dai classici percorsi turistici ed entrare direttamente in contatto con la vita rurale e la realtà del luogo che si sta visitando, vivendo cosí un’esperienza profonda ed estremamente arricchente durante la quale comprendere più a fondo la cultura del luogo.
Il cibo italiano nel mondo
In quanto a patrimonio enogastronomico, l’Italia è forse il paese di maggiore importanza nel mondo per qualità e varietà delle pietanze, attirando ogni anno diverse decine di milioni di turisti in cerca di un’esperienza culturale e culinaria unica nel suo genere.
In luce di questa nuova tendenza alla valorizzazione culinaria, il 2018 è stato dichiarato “l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo”.
Si tratta di un’iniziativa nata con l’intento di sensibilizzare i cittadini e le imprese circa l’importanza della valorizzazione dei caratteri culturali e naturali del territorio, sia per quanto riguarda la sostenibilità della produzione, sia per quanto riguarda la promozione turistica.
Verranno dunque promossi la mappatura ed il monitoraggio dei territori, con l’intento di creare un inventario delle aree agricole di interesse culturale, paesaggistico, storico e archeologico, oltre che manifestazioni, iniziative ed eventi legati alla cucina italiana.
Tramite l’hasthag #annodelciboitaliano e la dedica allo chef Gualtiero Marchesi, si vedrà un promozione di portata mondiale della cultura enogastronomica italiana ed una campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi.
L’importanza della corretta comunicazione della cultura gastronomica di un paese
In quest’ottica di promozione della tradizione culinaria italiana nel mondo, è di estrema importanza scegliere le corrette strategie di comunicazione e di promozione sia a livello nazionale che internazionale per trasmettere efficacemente i valori fondamentali su cui essa si basa.
Questo significa non solo promuovere i propri prodotti locali nel mondo, ma raccontarli e relazionarli al territorio da cui hanno avuto origine, regalando un’esperienza emozionale e sensoriale al visitatore, di modo che possa immergersi nella cultura rurale locale e comprendere a fondo le radici del paese in cui si trova.
La comunicazione dunque non è un semplice corredo di parole, ma un vero e proprio insieme di idee, emozioni, racconti, immagini e suoni combinati attentamente per coinvolgere il pubblico ed informarlo circa la provenienza e la storia dei prodotti che sta consumando.
L’importanza delle traduzioni gastronomiche: richieste e contenuti
In seguito all’aumento della popolarità delle tradizioni culinarie locali sono nate delle strategie di comunicazione e traduzione mirate alla diffusione di tutto il materiale ad esse collegato.
Questo però non si limita alla semplice pubblicizzazione dei prodotti, ma si espande a vere e proprie traduzioni gastronomiche specifiche per ogni esigenza: dalle imprese di catering all’organizzazione di eventi, dagli imballaggi dei prodotti alimentari ai menu dei ristoranti, ogni azienda necessita di riscrizioni mirate di modo da poter diffondere il proprio servizio all’estero nella maniera più efficace e persuasiva possibile.
Le agenzie di traduzioni vengono contattate per i lavori più disparati ed è quindi indispensabile che abbiano nel loro team dei professionisti specializzati nei diversi settori di cui si compone l’ambito enogastronomico.
Si parte dunque dall’apparentemente banale richiesta di traduzioni professionali per la ristorazione, tra le quali troviamo la riscrizione delle etichette alimentari, per le quali è necessaria una preparazione terminologica e legale specifica per far sí che l’azienda ottemperi alle normative vigenti nel paese in cui intende distribuire i propri prodotti, i menu dei ristoranti ed i manuali per i macchinari alimentari.
Si è inoltre visito un notevole aumento nelle vendite dei libri di cucina, i quali necessitano di un’attenta traduzione per far sí che l’utente possa essere in grado di seguire le indicazioni alla lettera.
Come non parlare poi delle decine di migliaia di siti internet e blog dedicati alla cucina? La condivisione sempre più capillare nata in seguito alla rivoluzione tecnologica dell’ultimo decennio ha portato moltissime attività a doversi costruirsi una presenza online di modo da raggiungere un più ampio bacino di utenze: questo significa dunque non solo diffondere la propria strategia di marketing all’interno del proprio paese, ma affidarsi a dei professionisti nell’ambito delle traduzioni gastronomiche in grado di riprodurre correttamente il messaggio anche nelle più disparate lingue straniere.
Insomma, quella che si è vista negli ultimi anni è stata una vera e propria rivoluzione non solo in campo culturale, ma anche in ambito turistico e professionale.