Ogni anno feste e ricorrenze sono un’occasione di gioia e serenità in famiglia e di felicità per i più piccoli. Talvolta però si è portati a un consumismo eccessivo e ad acquistare con superficialità prodotti inutili in particolar modo proprio per i nostri figli. Se siete in cerca di doni istruttivi e che rispettino l’ambiente per i vostri bambini potreste prendere in considerazione di regalare giochi montessoriani in legno . Questo genere di prodotti è lontano dalle logiche commerciali della maggior parte dei giocattoli a cui i nostri figli sono abituati: tutti i giochi sono studiati per offrire un’esperienza educativa secondo i principi montessoriani. Se non ne avete mai sentito parlare possiamo approfondirne in questo articolo caratteristiche e particolarità. Innanzi tutto possiamo partire dalla figura che ha ispirato i principi educativi a cui questi prodotti ludici sono ispirati, ovvero Maria Montessori: una grande pedagogista e scienziata italiana di fama mondiale.
Il percorso formativo e professionale di Maria Montessori
Siamo nell’inizio del Novecento e Montessori fu una delle prime donne laureate in medicina presso l’università Sapienza di Roma e il suo metodo di insegnamento, è diventato famoso in tutto il mondo, l’omonimo metodo montessoriano.
Una volta conseguita la laurea, Montessori intraprese un percorso specialistico presso la clinica psichiatria dell’Università, dove in veste di assistente, studiò e curò i bambini frenastenici, ossia quei bambini considerati inadatti a frequentare la scuola. A quei tempi bastava poco per finire in clinica per disturbi psichiatrici, bastava essere povero o provenire da contesti familiari difficili, per cui il bambino non riusciva a sviluppare tutte le sue capacità e il proprio carattere e veniva considerato diverso e non capace. Ed è proprio in questo ambiente che Montessori comprese che l’origine dei problemi di questi bambini non era medico, ma soprattutto pedagogico. Questi bambini avevano bisogno di fare, di apprendere e di stabilire un contatto con il mondo e non di essere abbandonati a sé stessi.
Maria introdusse così i bambini in un ambiente che li stimolasse e sviluppasse il loro intelletto, nacque così il suo metodo, una pratica educativa in cui il bambino sottoposto a stimoli continui e invitato a compiere gesti manuali e intellettuali acquisiva competenze attraverso le quali sarebbe diventato utile a sé stesso e alla società.
I risultati ottenuti con questi bambini furono sorprendenti, tanto che il 6 gennaio 1907 inaugurò a Roma la prima Casa dei Bambini nel quartiere San Lorenzo, uno dei quartieri più poveri della città, scelto per creare speranza e cambiamento e spiegare a tutti che con la giusta pedagogia e con metodo è possibile insegnare a tutti i bambini, a prescindere dal contesto, tutti possono.
Il metodo seguiva la spontaneità dei gesti e delle azioni, rispettava i cinque sensi, andando a stimolare quella che Montessori definiva una “mente assorbente”; la mente del bambino è assorbente in quanto è in grado di assorbire inconsciamente gli eventi che avvengono intorno a lui, imparando da essi e ricordandoli nel tempo.
Durante la sua vita scrisse molti libri toccando temi importanti come l’analfabetismo funzionale, parlò dell’educazione nelle scuole soffermandosi sul ruolo fondamentale che ricopre l’insegnante come guida e sostegno per il bambino in fase di apprendimento.
Maria migliorò e rivoluzionò completamente la concezione di istruzione ed educazione del bambino, nonostante i suoi oltre 100 anni di storia, è un caposaldo per il mondo dell’infanzia moderno.
Il metodo Montessori e i giochi montessoriani
Secondo il metodo applicato in più di 20mila scuole, il bambino deve essere educato all’indipendenza, non deve essere fermato nelle sue attività perché considerato troppo piccolo, ma bisogna sempre dargli fiducia, deve essere osservato con un occhio vigile e mai critico senza forzarlo a compiere qualcosa che non vogliono.
Per Montessori, l’educazione non è solo un episodio della vita, ma è un valore che deve cominciare con la nascita e durare per tutta la vita.
Creare un ambiente a “misura di bambino” è fondamentale con giochi e oggetti fatti per loro, con cui sperimentano le prime emozioni da soli, come scriveva Maria “aiutami a fare da solo”. Nascono così i giochi montessoriani, ideati per stimolare ed educare i bambini a sviluppare tutto il loro potenziale. Il gioco è lo strumento migliore per insegnare e far emergere talenti e capacità. Sono giochi caratterizzati da forme e colori diversi, elementi in rilievo, forme, trenini ideati per bambini da 1 a 10-12 anni, soprattutto per la fascia di età compresa tra i 3 e i 6 anni. Non solo giochi, ma anche mobili montessoriani, come ad esempio la torre montessoriana, fondamentale per non far sentire il bambino escluso da nessuna attività della famiglia, come ad esempio la preparazione dei pasti. Ormai, il successo del metodo è conclamato e sono sempre più le aziende che producono questi prodotti, infatti esistono una vasta gamma di prodotti di ogni tipo e per ogni esigenza.
Anche noi nel nostro sito abbiamo trattato di alcune di attività artistiche e creative: lavoretti per bambini che sono in parte ispirati al metodo montessoriano, da fare in casa e funzionali a stimolare l’apprendimento con il gioco.
Caratteristiche giochi montessoriani
Oltre che imparare divertendosi, è importante considerare il materiale dei giochi montessoriani, infatti questi sono fatti di materiali sicuri e naturali, come per esempio il legno o a volte il cotone.
Il legno, anche grazie alla sua leggerezza, permette di stimolare al meglio la manualità, la voglia di esplorazione e di scoperta. Inoltre, è un materiale ecologico, crea un impatto ambientale molto minore rispetto ai materiali di solito utilizzati per i giocattoli.
I pigmenti utilizzati per colorare i giochi sono a base d’acqua e pigmenti organici, non sono presenti piombo, metalli pesanti e/o tossici e questo li rende sicuri non solo per i bambini, ma anche per l’ambiente.
Definiamo montessoriano un gioco che si distingua per i materiali naturali, per la facile sua maneggevolezza e per la capacità di adattarsi a tutte le fasi della crescita.
Non sono presenti componenti di plastica o elettroniche in quanto ritenute pericolose per i più piccoli e non funzionali per il metodo.
Il bambino avrà come guida il genitore che lo supervisionerà, ma per garantire un apprendimento spontaneo dovrà giocare in maniera autonoma.
Esempi di giochi montessoriani
La varietà dei giochi montessoriani è davvero molto estesa, anche a seconda dell’età.
Questi giochi sono pensati per educare i sensi del bambino, sono uno strumento per imparare con il sorriso, il compito dei genitori è proprio quello di fornire i mezzi per imparare.
Partono per i piccolissimi, per i neonati sopra i 3 mesi che
spesso sono visti come piccole creature che non hanno bisogno di giocare perché appunto troppo piccoli, il metodo Montessori ci insegna a mettere le basi per una buona educazione sin da subito sempre con massimo rispetto delle esigenze del bebè.
Per i piccolissimi avremo sonagli da afferrare e che stimolano la percezione uditiva, molto sviluppata in questo periodo della vita. Verso i sei mesi, quando il bambino è in grado di mantenere una posizione eretta senza sbilanciarsi, si consiglia la cesta dei tesori, un giocattolo sensoriale che consiste in una cesta di oggetti semplici in materiali naturali che hanno lo scopo di stimolare i cinque sensi, da questa cesta il bimbo potrà prendere in autonomia ciò che preferisce sperimentandolo ed esplorandolo.
Man mano che il bambino cresce, verso il primo ed il secondo anno di vita, un giocattolo utile alla manualità potrebbe essere il cubo con formine, i colori scelti sono sempre molto vivaci per attrarre l’attenzione del bambino, stimolano la coordinazione occhio-mano e la motricità fine.
Simile al cubo e con lo stesso scopo, ci sono i pioli multicolore da impilare e i tracciati per palline che stimolano anche la capacità di calcolo dei più piccoli, portando le palline colorate da una parte all’altra del tracciato.
Abbiamo la tavola delle attività, la quale è una tavola dove vengono applicati una serie di oggetti di uso comune per far scoprire al bambino le sue attività manuali, ne esistono di diversi tipi a seconda di gusti e preferenze.
Un gioco che va invece a stimolare l’autonomia del bambino dai 2 anni in su è il telaio delle allacciature, con questo telaio concentrandosi può imparare, aprire e chiudere zip e abbottonare e sbottonare giacche e allacciare scarpe, quest’ultima attività è consigliata dai 3 anni in su.
Per i bambini più grandi, dai 4 anni in su, abbiamo il Cubo del Trinomio composto da 27 blocchi di legno, rappresenta la formula algebrica (a+b+c)3 e la scatola ha due lati apribili che permettono di posizionare i pezzi con tante combinazioni, ciò consentirà ai bambini di imparare la matematica da soli divertendosi, in linea ai principi del metodo Montessori.