Con la crisi in atto negli ultimi anni, molte persone che hanno perso il lavoro o che comunque cercano delle condizioni di vita più soddisfacenti, manifestano un forte tendenza a lasciare il proprio paese e ricominciare una nuova vita all’estero.
Una delle mete più interessanti, da un punto di vista lavorativo oltre che favorevole all’incontro di culture diverse è rappresentata dal Canada.
Qui già in passato vi era stata una forte immigrazione, con molti Italiani che hanno attraversato l’Oceano per ricominciare una nuova vita.
Città come Montreal, o Toronto e tutti i paesaggi naturali caratteristici di questa terra, bastano a convincere per fare le valigie e partire; in effetti oltre all’utilità per una questione lavorativa e di vita sociale, anche l’aspetto per così dire esteriore, completa e dà più forza in una scelta di questo tipo.
Fare le considerazioni necessarie
Probabilmente una delle prime cose che terremo conto è il fattore lingua: in Canada le lingue ufficiali sono il francese e l’inglese; quindi bisogna avere un appoggio del posto o perlomeno riuscire a conversare poiché inizialmente bisogna risolvere anche delle partiche a livello amministrativo.
Inoltre ogni italiano interessato a raggiungere il Canada deve essere a conoscenza che non vi è la richiesta di un visto, ma di un altro tipo di documento, che è una forma di autorizzazione elettronica di viaggio, conosciuta con la sigla eTA, con la possibilità che potete richiedere on line il visto eTA necessario per entrare in Canada, risultando collegato elettronicamente al passaporto con una validità di cinque anni.
Anche la ricerca del lavoro è conveniente avvenga già prima di partire, perché è importante che ci sia un datore di lavoro che faccia da “garante”, così da espletare più facilmente il processo burocratico per regolarizzare la propria situazione di lavoro.
Cosa manca ancora
Nel caso si avessero delle specializzazioni in alcuni campi lavorativi ed appartenendo ad alcune categorie specifiche, entrare nel mondo del lavoro canadese è più semplice da un punto di vista burocratico. In ogni caso il lavoratore in Canada possiede un “Numero di Assicurazione Sociale”.
È importante anche ottenere la residenza permanente. Questo è un passaggio che avviene per gradi, in cui verrà valutato il livello linguistico, scolastico, le esperienze di lavoro, la fedina penale, con dei punteggi da raggiungere.
Inizialmente si tratta della carta di residenza (Resident Card) che bisogna chiedere a un consolato, presentando un certificato di buona salute e pagando una tassa sulla pratica. La tassa di residenza costa circa 475 dollari.
Ottenendo poi il grado di residenza permanente, si può provare, dopo aver almeno vissuto per 3 anni in Canada e conoscendo una delle lingue ufficiali, ad ottenere la cittadinanza.
Questo processo comporta il superamento anche di un test dove verranno poste delle domande su tutto ciò che concerne la storia politica, sociale ed economica del Canada; in seguito si fa richiesta del certificato di residenza pagando anche in questo caso una tassa di circa 200 dollari.